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Perché sono diventata una consulente del portare

Perché sono diventata una consulente del portare

Essere una consulente del portare è uno stile di vita. Voglio raccontarti un po’ del mio percorso che mi ha portata fino a qua, oggi titolare di Gioia Baby.

Fin da quando ero in attesa di Francesco, il mio primo bimbo, ho sempre avuto il desiderio di portarlo addosso ma nonostante i vari acquisti, non avevo trovato nulla che rispondesse alle nostre esigenze. Ho dovuto abbandonare l’idea. Poi è nata Gioia e ho iniziato a informarmi di nuovo sul portare i bambini in fascia o con marsupio.

Non mi sono arresa e ho cercato per la seconda volta un supporto adeguato per noi. Per caso ho trovato un gruppo facebook di mamme che portavano in fascia i loro bambini. Da lì pian piano mi si è aperto un mondo e ho capito che avrei potuto aiutare anche io altre mamme, facilitare loro la scoperta del babywearing. Mi sono appassionata così tanto che ho pensato di offrire alle famiglie tutto quello che avevo imparato.
Ho iniziato ad apprezzare le bellezze del babywearing giorno dopo giorno e non ho ancora smesso. Avere la possibilità di creare nuove relazioni e di rinvigorire quelle già esistenti. Creare legami speciali, ad alto contatto, con amiche ma anche in diverse sfere della vita. Dare e ricevere nel mondo della maternità, dei bambini; sentirsi più legati alla vita, avere maggiore fiducia nelle persone.

Diventare consulente del portare: il mio percorso formativo

Dopo circa 1 anno da mamma portatrice, ho deciso di informarmi su cosa fare per diventare consulente e nel 2015 ho intrapreso il percorso con il Centro Studi Scuola del Portare. Ho acquisito la certificazione dopo 9 mesi di formazione, un periodo lungo e impegnativo ma anche molto bello. Nei due anni successivi ho continuato ad aggiornarmi grazie ad alcuni workshop sulle tecniche di legatura e sul portare i gemelli e in tandem.
Non mi sono fermata qui, perché credo che la formazione sia molto importante per crescere e imparare sempre nuove cose. A novembre 2017 il mio cammino ha preso una strada ancora più professionale: ho scelto una scuola estera, la Die Trageschule® e sono partita in Germania per seguire il corso di formazione. A distanza di anni continuo a formarmi e conto di iscrivermi al terzo modulo del corso, per ottenere questa nuova certificazione.

Ti racconto tutto questo perché diventare consulente del portare non è un cammino breve o con scadenza. In più devi sapere che purtroppo in Italia il mestiere di consulente del portare è una professione non regolamentata. Che cosa significa questo? Le scuole formative sono associazioni o cooperative che si prestano a creare dei corsi con il rilascio di attestati. Ho scelto ogni scuola che ho frequentato con criterio, in base alla serietà e alle opportunità offerte.

diventare consulente del portare

I miei corsi di formazione come consulente

Durante le mie consulenze insegno alle mamme una legatura, quella che risponde meglio alle esigenze della diade, in base all’esperienza della mamma. Ascolto le sensazioni, cerco la giusta empatia che possa accendere un contatto sincero, formo la donna anche in base a quello che mi trasmette con parole e i gesti.

Come prima cosa mostro la legatura utilizzando una delle mie bambole didattiche, che scelgo in base al procedimento da mostrare o al bambino. Dopo questo primo approccio io e la mamma iniziamo a lavorare a specchio, per farle prendere confidenza con i passaggi tecnici della legatura. Successivamente la mamma procede in autonomia, sempre con la bambola didattica. Controllo con attenzione, le lancio alcuni suggerimenti con delle parole chiave tecniche e intervengo solo se la vedo in difficoltà.

Alla fine di questa fase preparatoria, e se le cose vanno bene, possiamo procedere a indossare fascia o marsupio con il bambino. È in questo momento che si concentra l’essenza di tutto quello che abbiamo studiato insieme. Ascoltiamo le esigenze del bambino e non lo facciamo stancare: lo stretto contatto potrebbe fargli venire fame e voglia di attaccarsi al seno ma potrebbe anche avere voglia di dormire. Di solito accetta due, massimo tre prove di legatura.

Questa fase è la più bella del corso. È un momento intimo, che ci lega in questo rapporto a tre, che mi ricorda perché ho scelto di fare questo lavoro. Un lavoro che amo.

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